giovedì 23 dicembre 2010

Nicolò Carnesi

Provate a chiedere a Tim Burton di fare un ritratto di Robert Smith dei Cure: quel che ne viene fuori è Nicolò Carnesi, cantautore palermitano dalla chioma nidificata, considerato già a buona ragione il piccolo genio della musica siciliana.

La musica di Nicolò Carnesi è un piccolo mondo in bilico tra reale ed onirico costruita attorno ad una sapiente architettura di parole, con i testi delle sue canzoni che sono già diventati cult per un’intera generazione di giovani.

Chitarre folk, tastiere new wave, batteria noise e voce da cantautorato. Nicolò Carnesi riesce a mischiare in maniera personale ed unica i suoni oscuri britannici con quelli italiani più solari e sinceri. I suoi punti di riferimento musicale sono dichiaratamente i Cure, gli Smiths, Battiato, Tenco, Ciampi e De Andrè. Si tratta di grandi nomi che compaiono nella musica di Nicolò Carnesi soltanto come impalpabili ed inconsistenti presenze, fantasmi evocati solo per cercare di dare una coordinata musicale alla sua produzione artistica.

Malgrado qualcuno lo abbia già paragonato a Dente, Nicolò Carnesi riesce però a scardinare ogni paragone facendo leva sulla vividissima forza espressiva nei suoi testi , innegabilmente uno dei suoi punti di forza. Si passa dalla malinconica rievocazione di una vita migliore (Voglio tornare a Zanzibar) alla ricerca di qualcosa che riesca a sopperire all’algida distanza di un amore non corrisposto (Il mio scaldasonno, con l’epocale frase finale “la vita si può riassumere in una canzone, è che niente dura più di tre minuti”). La critica lucida e amara di un’insana passione per il mondo dello spettacolo (Sognando Hollywood) viene però bilanciata dalla celebrazione dei grandi miti cinematografici (Cineforum). Una scanzonata amarezza quella che traspare dalla apparenza innocua di una ragazza che sogna di conoscere Ringo Starr (Matilde),e la lucida volontà pop di farla finita disgregando le molecole del corpo (Il colpo).

Ma il suo manifesto programmatico e d’intenti è senza dubbio “Ho poca fantasia”. E se “non bastano i problemi per scrivere canzoni” Nicolò Carnesi deve aver trovato un altro espediente ed un modo segreto che gli permette di scrivere canzoni che attraverso il passaparola di internet e dei live sono già diventate un manifesto poetico.

Un successo sommesso e capillare quello di Nicolò Carnesi, che pur senza i clamori dei circuiti culturali ufficiali, è riuscito a creare un sostanzioso gruppo di appassionati fan in tutta Italia, grazie anche al corposo tour che lo ha visto in giro per i locali in compagnia dell’ombrosa riservatezza di Francesco “Foggy” Pintaudi alla chitarra e al synth e dell’opposta appassionata esuberanza di Giusto Correnti alla batteria.

Nicolò Carnesi rappresenta anche uno dei pochi casi in cui un cantautore riesca ad ottenere visibilità nella scena indie italiana e a farsi conoscere da un folto numero di gente senza avere ancora inciso un disco (in questo momento in registrazione per la Malintenti records).

E se alle parole non credete tanto meglio: andate a vederlo dal vivo.

E magari vi ritroverete, come me, a scrivere di lui.
Vanessa Castronovo
ph. Daniele Lazzara

1 commento:

Flower ha detto...

Ascoltavo per caso "il colpo" e per una descrizione del video sono corsa a cercare questo Blog.
Eccezionale la canzone, minuziosamente dettagliato e pieno di enfasi questo post.
Mi hai fatto venir voglia di sentire un suo live! Non credo che smetterò presto di seguire questo nuovo (per me) più che cantautore italiano!
E' bello scoprire ogni giorno che il panorama musicale italiano è vivo e non è assolutamente quello che tv e radio ci propinano!!!!
Bel Post. :)