domenica 2 gennaio 2011

Pagella live 2010

Piccolo bilancio assolutamente soggettivo dell’anno musicale appena trascorso.
Ho voglia di dare una pagella ai live che ho visto, stilando allo stesso tempo una sorta di classifica.
Premetto che non ho visto tutti i concerti che avrei voluto e che, soprattutto, non li ho visti tutti.

Ad ogni modo la pagella è questa.


Voto 10 e lode
Al chitarrista sconosciuto che un giorno ha deciso di improvvisare un mini concerto per i suoi amici nel giardinetto sotto casa. Erano le 4 di notte e con sola chitarra e voce e un sound vicino alle ballate dei Pan del diavolo e dei Second grace ha saputo regalarmi, a sua insaputa, uno dei concerti più belli a cui io abbia mai assistito.

Voto 10
Ovviamente ai Pan del diavolo, che in qualsiasi modo ed in qualsiasi luogo riescono a resuscitarti dentro tutto ciò che la quotidianità ti toglie. Meritevolissimo di lode anche il loro album “Sono all’osso”, senza dubbio il vincitore della mia classifica musicale 2010. Voto che Sandro si conquista ogni volta con tutta l’energia che ci mette, lasciando quei 5 anni di vita abbondanti sul palco.

Voto 9
Ai Waines, capaci di smuovere anche i più scettici e di insediarsi dentro il cervello con le loro canzoni anche a fine concerto. La band più disponibile con i fan che io abbia mai visto. Un secondo posto, e non un primo posto ex aequo, solo perché il loro album "Stu" ormai lo conosco a memoria.

Voto 8
A Nicolò Carnesi, nella formazione con Francesco Pintaudi e Giusto Correnti. Canzoni con un’energia tale da conquistare masse di pubblico. Uno dei cantanti più capace di dialogare con il pubblico fra un pezzo e l’altro, riuscendo a coinvolgere e far ridere. Due voti in meno rispetto alla vetta detratti a causa dell’album che ancora non c’è e che ti fa andare a casa con la voglia inappagata.

Voto 7
Ai Locomotif, band dalla grazia sonora assoluta con una cantante, Federica, con un’altissima capacità magnetica ed ipnotica. Un concerto che ti rimane addosso come un abbraccio, ma tuttavia non si può fare a meno di pensare che somigliano ancora troppo a qualcun altro. Matureranno nel tempo.

Voto 7
Anche agli HANK! che di certo è fra le band più originali del panorama musicale siciliano, con testi irriverenti e quel sound live che ti fa scordare che hai passato una brutta giornata, facendoti divertire e basta. Ma a vederli sul palco sembra che un rastafariano, un grunge, un indie e un rocker si siano incontrati sul palco per caso.

Voto 6.
Ai Marlowe, che hanno la “colpa” di aver scritto delle canzoni che vanno bene per l’ascolto solitario, in un momento di riflessione, con un bel calice di rosso in mano. Nota di merito alla seconda chitarra di Marco, tirata di orecchie a Salvo per il vizio da sala prove di girarsi verso il batterista anche durante i live. Assolutamente da segnalare e raccomandare la loro performance acustica.

Voto 5
Agli Introversia, che ti fanno passare una bella serata sia in acustico che al pieno della loro potenza rock. Ma non puoi fare a meno di pensare che somiglino un po’ troppo ai Negramaro e sempre meno ai Verdena.

Voto 4
Ai Sans Papier, lodevoli per la volontà di presentare uno spettacolo live curato nella presenza scenica. Ma a sentirli dal vivo pare di essere incappati in Cristina D’avena che canta canzoni di chiesa. Una delle poche volte in vita mia in cui ho lasciato un concerto a metà.

Voto 0
A Roberto Fiandaca. Solo perché ho sempre sperato di sentirlo live, ma nonostante lo abbia musicalmente corteggiato ed inseguito, non ci sono mai riuscita.

Vanessa Castronovo

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