mercoledì 5 gennaio 2011

Wilda - Night banquet

Retrogusto di whiskey, odore di fumo e un posacenere colmo di cicche spente.

Lui è Raffaele Marsullo, in arte Wilda, e il suo primo EP solista ha esattamente questo sapore. Così Efesto, dal profondo del vulcano siciliano per eccellenza, continua a martellare sulla sua secolare incudine e le scintille che cadono sulla campagna etnea incendiano, prendono forma e ardono gli animi degli artisti siciliani.

Non c'è dubbio che il calore che ha generato il primo EP “Night Banquet” sia il riflesso di una sicilianità vissuta con passione, ma è evidente che le intenzioni, come lo sguardo, sono ben lontane dal mediterraneo, maturate all'ombra della union jack.

Quattro brani, quattro storie che disegnano scenari diversi e immaginifici. Raffaele ci conduce con sapiente fare di un bianconiglio rock attraverso quadri di semplice quotidianità, dipinti con altrettanti semplici colori. Pochi strumenti irrompono sulla scena, solo quelli necessari a dare voce al suono che Wilda ha in mente.

Un viaggio che non viene affrontato da soli, ma con la sicurezza di avere a fianco due musicisti quanto giovani quanto talentuosi del mondo della musica, ovvero Vincenzo Matassa e Manuel Bellone, direttamente dai The Licks (PA). I due si uniscono a Raffaele per aggiungere i loro tasselli al puzzle dell'amico, suonando pianoforte, basso, chitarre e dando tridimensionalità all'EP.

Piccoli gioiellini intimisti, caldi rifugi dalla quotidianità che colpiscono al petto e ti lasciano stordito. E' il caso della semplice e disarmante Riversong, nata sulla riva di un fiume in Polonia, di notte. Una genesi travagliata a causa della freddezza e il distacco che la registrazione multitraccia restituivano alle orecchie di Raffaele, tanto da indurlo a registrare il brano in solitudine, senza click in cuffia, senza alcuna sovraincisione. Nudo e crudo, come un abbraccio fraterno. Senza archi e violini che destabilizzano l'atmosfera, ma solo vecchie corde vibranti che incorniciano parole spensierate dalle tinte malinconiche.

Wilda emerge dal calderone dove sono stati mescolati i migliori animi british di sempre, dai Beatles ai Rolling Stones passando per i The Who fino ai più recenti Oasis, non disdegnando lo spirito canadese di Neil Young.

Un progetto interessante, con un ottimo motore costituito da idee forse non rivoluzionarie, ma sicuramente genuine, frutto dell'ispirazione e dell'istintività, compagnie inseparabili di questo giovane e talentuoso musicista.
Johnny Cantamessa

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