martedì 30 marzo 2010

Akkura - Brucerò la Vuccirìa (col mio piano in fiamme)












Indubbiamente gli AKKURA, nella storia della musica prodotta a Palermo, occupano un posto di rilievo guadagnato meritatamente in una decade d’attività. Non c’è piazza del capoluogo siciliano che non li abbia visti attori di entusiasmanti concerti, animatori di folle, ma allo stesso tempo messaggeri di un linguaggio poetico che, pur non ascrivibile al panorama della musica folk, non ha mai tradito la sicilianità delle proprie origini.


Con “Brucerò la Vuccirìa (col mio piano in fiamme)” il gruppo palermitano approda al terzo lavoro della loro longeva carriera, un disco che per tanti aspetti rompe gli schemi del loro sound più tradizionale, un esperimento discografico interessante, un progetto ambizioso che, edito da DARIO FLACCOVIO, punta sulla sintesi tra narrativa e musica, presentandosi per l’appunto in veste di libro contenente il cd al suo interno.
Dieci racconti brevi a firma di autori emergenti, quali Alli Traina, Dario Tosini, Andrea Gullotta e volti già noti per altri versi quali l’attore teatrale Davide Enia e il cantautore Cesare Basile, si coniugano con i dieci brani dai testi a tratti fiabeschi degli AKKURA.
Venti testi in tutto. Venti piccole finestre aperte sulla città di Palermo, sulle sue contraddizioni, sul rapporto di amore ed odio che suscita a chi la vive, a chi di quelle emozioni sa tradurne i colori, i sapori e gli odori in parole e melodie.

Di quei vicoli coloriti e pieni di cartacce, di quei suoi personaggi grotteschi più o meno reali, di quelle centinaia di chiese, teatri di baldoria e tristezze, dei suoi mercati affollati giorno e notte, i sei musicisti hanno riempito le loro valigie ed intrapreso un lungo viaggio che li ha portati lontano: la loro amata Vuccirìa l’hanno chiusa in un borsone e spedita dritta dritta in Brasile.


Affidatisi a due produttori di fama mondiale quali Moreno Veloso e Domenico Lancelotti gli AKKURA hanno preso le distanze tanto dalla loro terra di origine quanto dalle loro precedenti uscite discografiche.
Il brano d’apertura, Brucerò la Vuccirìa, ne è manifesto sin dalle prime note, con un’impronta “in elettrico” tutta nuova alla band e confermata successivamente da altri brani quali Nico Il Gigante.
Anche il ruolo dei fiati negli arrangiamenti ha assunto un piglio decisamente rock: tutto ciò che le trombe avevano apportato sino ad ora alla loro musica, conferendole quei riconoscibili connotati da banda balcanica, si evoluto in un sound indie che, piuttosto, li avvicina agli americani CAKE.
Ne è piena espressione Chiedilo a Nick Cave, brano “gemellato” col racconto Chiedilo al pittore della scrittrice ed amica Alli Traina, alla quale è invece dedicata Vicoli Vicoli, il brano dell’album in cui più si ritrovano gli elementi del vecchio repertorio.
Beddu Lupu e Diquembra vedono la partecipazione di Arto Lindsay alla chitarra. Quest’ultima rappresenta la vetta più alta dell’album per arrangiamenti e struttura del brano: un’oscura ballad per liriche e melodia, assolutamente inedita per gli standard della band, fa da introduzione a uno strumentale in stile brazil-electro che la pone al pari di uno degli esperimenti meglio riusciti dei BOZOO BAJOU.
Unico brano affidato alla voce del bassista, Settimo Serradifalco, è invece Benefattore. Se avete mai avuto la possibilità di guardare vecchi filmati in bianco e nero degli archivi della RAI (o siete in età sufficiente da ricordare), capirete da dove sembra venuta fuori questa canzone, ovvero da uno spettacolo degli anni ’60 al Derby di Milano, dove trionfavano le esibizioni cabarettistico-musicali di Enzo Jannacci e Cochi e Renato.

A volere essere scontati si potrebbe definire come “il disco della maturità” questo terzo disco degli AKKURA, ma la realtà è che non è così che va definito. Questo è il “disco delle personalità”, quelle personalità che hanno trovato finalmente un equilibrio, è il disco delle opinioni divergenti che hanno trovato tutte quante un loro spazio ed una loro dignità , è il disco di una città natia portata nel cuore, è il prodotto di un lungo viaggio interiore più che intercontinentale, che, infatti, ha conferito alla loro “musica da crociera” lo spessore di “musica da viaggio”. Da viaggio nell’anima.


TRACKLIST:
  1. Brucerò la Vuccirìa
  2. Vicoli Vicoli
  3. Kalsamex
  4. Beddu Lupu
  5. Nico Il Gigante
  6. Attore Meridionale
  7. Benefattore
  8. Chiedilo a Nick Cave
  9. Diquembra
  10. Sabbie Immobili
Sergio Cataldi

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