sabato 27 marzo 2010

Cosmosaics



















Come tradizione vuole dovrei cominciare a parlarvi dei Cosmosaics dicendo che si tratta di un gruppo indie jazz che nasce nel gennaio 2009 dal connubio di quattro musicisti palermitani: Davide Di Giovanni (piano e synth), Giovanna Marascia (alto sax), Marco Petrigno (chitarre), Clara Zingales (voce).


I Cosmosaics vanno invece presi con le pinze, a partire dal loro genere influenzato dalla chanson francese del dopoguerra, dal jazz e dal folk ed anche dal cantautorato, come loro stessi ammettono. Devo ammettere che detta così suona un po’ ombroso, tecnicistico e noioso. Eppure poi scopro che le loro canzoni hanno la leggerezza delle giornate di sole. “E’ una questione di approccio – mi dice Giovanna Marascia, sassofonista del gruppo e autrice delle canzoni -: quello che si coglie superficialmente nella nostra musica è la frivolezza del ritmo e delle rime. Se invece si scava un po’ più a fondo si trova la nostra formazione musicale”.


Una formazione musicale molto variegata quella dei componenti della band, che va dall’impostazione da cantautorato del chitarrista Marco all’insospettabile passione per l’elettronica della cantante Clara e dal progressive rock anni ‘60/70 del pianista Davide fino alla passione per il rock della sassofonista Giovanna che è però cresciuta con la cultura jazz. “Musicalmente siamo riusciti a trovare un’armonia che rende la musica profondamente nostra – mi spiega Giovanna -. Siamo quattro pezzi di un puzzle psichedelico in cui quattro elementi completamente diversi alla fine costruiscono un’unica immagine”.


Una formula musicale che riesce ad attirare un pubblico giovane, lo stesso che va ai concerti rock, sia un pubblico un po’ più maturo che riesce a trovarsi meglio nelle sonorità jazz. E proprio del mondo jazz i Cosmosaics conservano la raffinatezza musicale, permettendosi però atteggiamenti più scanzonati e irriverenti. Una disobbedienza di fondo ai normali canoni musicali che si può chiaramente percepire anche nel loro modo di scrivere canzoni, alcune delle quali nate addirittura via chat o in 10 minuti prima di mettersi a tavola a mangiare (com’è successo per Lentezza). Altre canzoni hanno invece seguito un corso più canonico, per cui gli arrangiamenti sono stati studiati a tavolino (è il caso di Stracci).


La scelta della lingua francese per i loro testi nasce, oltre che per una scelta stilistica, soprattutto dalla timidezza di Giovanna. “All’inizio volevo un po’ celare il significato delle mie poesie – mi dice – poi ci rendemmo conto che Clara aveva maggiore personalità cantando in francese, per cui decidemmo di adottare questa lingua come quella ufficiale per le nostre canzoni”.


Nonostante siano musicalmente giovani i Cosmosaics sono stati selezionati per accedere alle finali di Italia Wave Band Sicilia in cui si contenderanno il titolo di miglior band regionale, a cui spetterà il diritto di esibirsi all’Italia Wave Love Festival di luglio.


Vanessa Castronovo

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