sabato 22 gennaio 2011

Oratio - live report

Concerti in cui il pubblico si mette a cantare le canzoni dell’artista scommetto ne avrete visti molti. Scommetto che anche voi, il più delle volte, ve ne state lì a cantare parola per parola il testo della vostra canzone preferita (beati voi, riuscissi mai a ricordarne una per intero!).

Ma un concerto in cui il pubblico partecipa suonando non so voi, ma io non l’avevo mai visto.


Facciamo un passo indietro e torniamo ad una fredda eppur serena serata di gennaio in cui è previsto un concerto nella piazzetta antistante il locale. Il tempo del sound check e comincia a piovere. La band è allora costretta a fare armi e bagagli e trasferirsi all’interno del locale, stipati fra bancone e bagni. E’ in questo contesto che vi introduco Oratio (al secolo Andrea Corno), cantautore originario di Barcellona Pozzo di Gotto ma adottato dalla palermitana Malintenti sotto la supervisione di Toti Poeta. Ed in un contesto del genere vi aspettereste minimo qualche imprecazione da parte sua, costretto a suonare in un metro quadro di spazio. E invece no, sta lì a sorridere.

“Il concerto può avere inizio” e BAM! passa un tizio e si porta dietro la spina e tutto. Imprecazioni? Macchè! Ci scherza su mentre il maestro Oliviero (costretto a suonare con la faccia al muro che pare sia in punizione) cerca di riattaccare tutto. Al chitarrista Jekyll si rompe pure la corda della chitarra. Per tre volte. La pianola ad un certo momento muore. Nervosismo? Macchè! L’unico rammarico di Oratio è quello di essere all’interno e non poter fumare, ma elegge amaretto&jack come bevanda ufficiale della serata.

Le canzoni che presenta sono quelle di “Ora ti ho” album del 2009 eletto come miglior disco in circolazione dagli stessi musicisti siciliani (secondo un mio piccolo sondaggio effettuato sul campo).

Io stavolta arrivo al concerto non completamente digiuna delle sue canzoni, ma quel che scopro è che quell’Oratio che sta suonando non è lo stesso che si trova nel disco. L’Oratio live, pur mantenendo una flemma invidiabile, ha una dimensione più appassionata, più sanguigna rispetto ai suoni composti e fermi dell’album. Oratio è la dimostrazione viva e vegeta di come il cantautorato siciliano vada assumendo sempre di più connotazioni specifiche. Diviso fra il messinese, Catania e Palermo, Oratio sembra aver assorbito per intero tutti i suoni sparsi per l’isola e averli racchiusi all’interno delle sue canzoni. I suoi testi, che oscillano fra la disillusione della realtà e l’onirismo dei voli pindarici, rispecchiano in pieno quello che è lo spirito poetico-narrativo del cantautorato siculo, sempre meno una moda, sempre più un modo espressivo.

Vanessa Castronovo

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