venerdì 4 marzo 2011

HANK! live @ Catania

Non è di certo la prima volta che vedo gli HANK! In concerto, ma è di certo la prima volta che vedo questi “nuovi” HANK! Esibirsi sul palco. La differenza sta nel fatto che sono rimasti in tre, dato che la formazione registra l’abbandono da parte di Giuseppe D’Angelo e quindi dei synth.

Ed in effetti al primo impatto sembrano essere un po’ più nudi del solito, ma d’altro canto gli arrangiamenti si riempiono di suoni diversi, più maturi, e soprattutto finalmente esce prepotentemente la chitarra, portandoli ad una dimensione molto più punk rock e un po’ meno electro indie che io personalmente preferisco. A suonare sul palco ci sono quindi Agostino “Financo” Burgio, carico di una potenza più cattiva del solito, Claudio “Kloddy” Gambino con le immancabili Converse e i pantaloni stretti, e Francesco “Foggy” Pintaudi alla voce, chitarra e synth. E che qualcosa sia cambiata lo si vede anche sul palco dove, a differenza del solito, adesso la band si presenta con un’immagine più omogenea.

Che il loro sound sia cambiato lo si avverte particolarmente nella più lenta “Anche se non serve a niente”, che riesce a tirare fuori dalla nuova chitarra di Francesco dei suoni e delle melodie che uno non si aspetta.

La canzone che perde di più è di certo “Il palinsesto dell’amore”, che rappresenta un po’ il vero e proprio manifesto della band, ma la scaletta si arricchisce però di una bellissima versione soft di “In volo” e di un nuovo coinvolgente cambio di ritmo in “Quando ti vedo”.

Sono soprattutto le canzoni nuove a rappresentare meglio quelli che sono gli HANK! adesso, che non sono dei nuovi HANK!, quanto una band che ha maturato quelle che erano le potenzialità degli esordi. Bellissima la nuova “A.P.L.O.” con un accattivante uso del campanaccio ed un’intensissima parte strumentale finale e bella anche “Vivo male” che chiude il concerto.

Spiace solo trovarli in un locale così piccolo, in cui il pubblico sta seduto piuttosto che pogare e ballare come dovrebbe, soprattutto adesso con questa nuova potenza che hanno acquisito e che fa letteralmente tremare i pavimenti.
E dispiace soprattutto che non si riescano a cogliere le parole dei testi di Francesco e la sua tagliente ironia che non riesce ad abbandonare neanche quando parla con il pubblico.

Che vi piacciano o meno, che amiate o no il “punkammerda” ciò che si può dire in maniera oggettiva è che gli HANK! Hanno finalmente superato l’adolescenza.

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